giovedì 24 settembre 2009

There is nothing half so sweet in life as love’s young dreams

“Talvolta ciò che sembra una resa non è affatto una resa. E’ ciò che avviene nei nostri cuori. Vedere chiaramente com’è la vita ed accettarla, essendole sincero, qualunque sia il dolore, perché il dolore che si prova mentendole è di gran lunga più grande.”

Nicholas Evans, The Horse Whisperer

venerdì 11 settembre 2009

Stanchezza...

"L'esasperazione, la stanchezza, il male di vivere, spesso, portano a vedere negli altri, in coloro che ci stanno vicini, la causa di tutte le nostre difficoltà, dei nostri mali"

domenica 6 settembre 2009

Domani....

"..ma se ti ritroverai senza stelle da seguire, tu non rinunciare mai. Credi in te ed ascolta il tuo cuore"


Questa sera non chiamarmi
no stasera devo uscire con lui
lo sai non e' possibile
io lo vorrei, ma poi mi viene voglia di piangere
Certi amori non finiscono
fanno dei giri immensi e poi ritornano
amori indivisibili, indissolubili, inseparabili
Ma amici mai
per chi si cerca come noi
non e' possibile
odiarsi mai per chi si ama come noi
basta sorridere
No no non piangere
ma come faccio io a non piangere
Tu per me sei sempre l'unica
straordinaria, normalissima
vicina e irraggiungibile, inafferrabile, incomprensibile
Ma amici mai
per chi si cerca come noi
non e' possibile
odiarsi mai per chi si ama come noi
sarebbe inutile
Mai mai il tempo passerà
Mai mai il tempo vincerà
Il nostro non conoscersi
per poi riprendersi
e' una tortura da vivere
ma stasera non lasciarmi
no stasera non uscire con lui
il nostro amore e' unico, insuperabile, indivisibile
ma amici mai.

....mi rimane solo un grande vuoto in fondo all'anima! Chissà quando sarò meno fragile e più lucido come andranno le cose...chissà....ti amo...ma la vita è da vivere!

sabato 5 settembre 2009

Decisione...

Ti amo, credi che ciò possa bastare a farti prendere la decisione giusta?
Credi che quando mille pensieri ti passano per la testa un sincero Ti amo possa rendere tutto più semplice?
Ti amo e sono qui ad attenderti




venerdì 4 settembre 2009

giovedì 3 settembre 2009

Fatalità.....

"C'est la vie"
14 rosa


Si perché è così che va la vita. Più ti sforzi a cercare di pianificarla più essa ti sorprende; aspettiamo.....anche oggi mi manchi

mercoledì 2 settembre 2009

Scelte..

Vieni via con me!


Te lo avrei domandato ancora e poi ancora mille volte.....ma sarebbe servito???


martedì 1 settembre 2009

I giorni perduti

Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernst Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta, e caricava la cassa sul camion.Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all’estrema periferia della città fermandosi sul ciglio di un vallone.Kazirra scese dall’auto ed andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e , fatti pochi passi, la scaraventò nel vallone, che era ingombro di migliaia e migliaia di altre casse uguali.Si avvicinò all’uomo e gli chiese: “Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse?”Quello lo guardò e sorrise: “Ne ho ancora sul camion da buttare. Sono i giorni.”

“Che giorni?”

“I tuoi giorni.”

“I miei giorni?”

“I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso?”

Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C’era dentro una strada d’autunno , e in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se ne andava per sempre. E lui neppure la chiamava. Ne aprì un secondo. C’era una camera d’ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari. Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk, il fedele mastino, che lo attendeva da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare. Si sentì prendere da una certa cosa quì alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava dritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere. “Signore!” gridò Kazirra, mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole. Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell’aria, e all’istante scomparve anche il gigantesco cumulo di casse misteriose.

E l’ombra della notte scendeva.